DEFINIZIONE E FINALITÀ:
L’asilo nido è un servizio educativo di interesse pubblico aperto a tutte le famiglie senza eccezioni.
Accoglie bambini da 3 mesi fino a 4 anni di età, tramite stipulazione di contratti mensili.
Lo scopo è quello di creare uno spazio come luogo di vita che sia adatto a rispondere ai differenti bisogni dei bambini: fisiologici, affettivi, di conoscenza di ciò che li circonda, cognitivi, di socializzazione, di espressione e di autonomia.
L’accoglienza del bambino presuppone l’accoglienza anche della sua famiglia. A partire dal periodo dell’ambientamento l’ingresso nel nuovo ambiente segue i principi della gradualità e della partecipazione diretta del genitore alla vita del nido insieme al suo bambino. Tale esperienza è il primo passo per la creazione di un rapporto di conoscenza, comunicazione e fiducia tra famiglia e nido che proseguirà nel percorso attraverso colloqui individuali quotidiani e periodici e in occasione di riunioni generali o di feste comunitarie.
All’interno del nido operano educatrici formate nel settore della prima infanzia, che si occupano dei bambini, suddivisi in 3 fasce di età: 0-1 anni, 1-2 anni e 2-4 anni
Il bambino trascorre la sua giornata all’interno del gruppo di riferimento e con un’educatrice di riferimento che lo accompagna a partire dal suo ingresso e durante i momenti di cura (accoglienza, cambio, pasto, sonno). Essa è inoltre presente durante gran parte della giornata al nido dove il bambino però ha anche occasione di conoscere e relazionarsi con le altre figure adulte e con i bambini degli altri gruppi.
PRINCIPI PEDAGOGICI:
Il progetto educativo del nostro nido non si ispira ad un orientamento pedagogico particolare, tuttavia attraverso la formazione personale delle operatrici e grazie ai percorsi di aggiornamento continuo a cui partecipiamo, ci ispiriamo ai seguenti elementi teorici :
◊ Pedagogia di E. Pikler (Pediatra; Vienna 1902 - Budapest 1984):
nella sezione dei bebé sono stati introdotti strutture legate all’ambiente che seguono questa impostazione, la suddivisione degli spazi utilizzando dei cancelletti aiuta l’educatrice a definire meglio gli spazi garantendo un’attenzione particolareggiata al singolo bambino (soprattutto relativamente alle cure personali) mantenendo una vigilanza costante rispetto al gruppo.
La modalità del pasto dai bebé è individuale con il bambino tenuto in braccio dall’educatrice e imboccato per garantire l’intimità e il rispetto delle esigenze di ogni bambino.
Nel salone dei medi e dei grandi sono stati introdotti fasciatoi ispirati ai nidi Pikler con scalette laterali per la salita autonoma del bambino e protezioni per garantire la sicurezza e l’aiuto allo sviluppo dell’autonomia nel momento del cambio.
◊ Pedagogia di Elinor Goldschmied (Pedagogista; Gloucester 1910 - Londra 2009) :
vengono utilizzati tre elementi fondamentali di tale ispirazione teorica: la figura di riferimento per ogni gruppo di bambini, il cestino dei tesori (salone bebè), il gioco euristico (salone dei medi)
◊ Approccio Montessori (Pedagogista e medico; Chiaravalle 1870- Noordwijk 1952):
Sono inseriti elementi legati a tale pedagogia soprattutto nella modalità di offerta di alcune proposte di gioco come i vassoi esposti sui mobili ad altezza di bambino contenenti attività individuali.
E’ inoltre centrale nel nostro approccio educativo il metodo dell’osservazione sistematica del bambino e della conseguente rilevazione dei bisogni che egli esprime. Questo è il punto da cui partiamo per organizzare un ambiente che sia il piu’ possibile rispondente ai suoi bisogni che viene periodicamente verificato e modificato di conseguenza.
BISOGNI DEL BAMBINO:
◊ Bisogni fisiologici: le cure corporee e legate alle necessità primarie sono alla base di un ambiente accogliente e rassicurante per il bambino. La scansione della giornata è stata definita e pensata il piu’ possibile nel rispetto dei ritmi individuali. In particolar modo nel reparto dei bebé si rispettano e si cercano di mantenere le abitudini e gli orari che il bambino già possiede.
I momenti di cura sono un fattore di costante monitoraggio da parte delle educatrici per aumentare sempre piu’ la qualità nei termini di un’attenzione ad ogni singolo bambino.
◊Bisogni affettivi: l’esigenza da parte dei bambini di stare in un luogo sicuro, calmo, intimo e di trovare una persona con cui si ha confidenza e di cui si ha fiducia, trova soddisfazione nell’organizzazione di un ambiente strutturato ad angoli e centri di interesse e nell’accompagnamento fin dall’ambientamento della figura di riferimento per il bambino e la sua famiglia che intraprende con loro un cammino di conoscenza e la creazione di un rapporto di fiducia.
◊Bisogni di muoversi e conoscere con i corpo: il corpo è il primo mezzo attraverso il quale il bambino fa esperienza del mondo. Attraverso un ambiente idoneo e stimoli adatti alle diverse età e competenze, egli ha l’occasione di aumentare il suo bagaglio di conoscenze e competenze.
◊Bisogni di socializzazione: attraverso la relazione con altri bambini e adulti, il bambino impara a percepirsi come identità individualizzata e acquisisce le prime piccole “regole” dello stare insieme.
◊Bisogni di espressione: il nido è un luogo dove il bambino trova l’opportunità di poter esprimere se stesso sia attraverso il linguaggio non verbale che verbale, trovando qualcuno che lo ascolta.
◊Bisogni cognitivi: gli stimoli e le proposte che vengono proposte ai bambini vanno della direzione di stimolare l’evoluzione e la crescita dei processi logici dei bambini.
◊Bisogni di autonomia: l’azione educativa nei diversi gruppi è orientata a sostenere lo sviluppo delle autonomie a seconda delle età e competenze diverse e si traduce nell’aiuto al bambino nel saper decidere da solo rispetto a cio’ che vuole (in particolar modo nel gioco) conciliando questo aspetto con l’importanza di diventare competente nella gestione di se stesso (nell’aspetto della cura di sé).